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lunedì, luglio 26, 2004

Attento a te! 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Segue l'avvertimento, dettato da una non ancora sopita gelosia amorosa.
All'entrata nella sala del simposio Alcibiade aveva immediatamente rilevato che, nella disposizione dei posti, Socrate si trovava disteso accanto ad Agatone. E subito, nei fumi del vino, aveva apostrofato Socrate che quando vede giovani belli ... Insomma, il vecchio volpone non se ne lasciava sfuggire uno!
Ha capito che Socrate ormai corteggia il bell'Agatone. Anche lui bella intelligenza. E dunque Alcibiade s'appresta all'affondo su Socrate rivolgendosi però al giovane padrone di casa: «Queste cose le dico anche a te, o Agatone, (hà dè kaì soì légo, Agáthon) perché tu non ti faccia ingannare da quest'uomo (mè exapatâsthai hypò toútou), ma, venuto a conoscenza delle cose che noi abbiamo subìto (apò tôn hemetéron pathemáton gnónta), tu te ne stia bene in guardia (eulabethênai); che non ti accada come nel proverbio (katà tèn paroimían): di imparare - da improvvido - dopo aver sofferto» (hósper népion pathónta gnônai).
Come si vede, un colpo basso.


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