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venerdì, aprile 23, 2004

Non più schiavo. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Il percorso ascensivo verso i misteri di Eros si completa con l’elevazione all’ultimo livello dell'amore. Bisogna dunque che, dopo le attività umane, l’iniziando sia indotto a considerare le scienze (epì tàs epistémas agageîn), affinché possa contemplare anche la bellezza delle conoscenze (epistemôn kállos). È il quarto grado della scala dell'Eros.
A questo livello la mente finalmente giunge al vertice del suo potere contemplativo. E la bellezza le apparirà in tutta la sua estensione e in tutta la sua densità. E in chi vive quest’esperienza ascensiva, si verifica un vero cambiamento di stato: come il passaggio dalla condizione schiavitù a quella di uomo libero. Infatti Platone sottolinea che l’iniziando, guardando ormai alla bellezza ad ampio spettro, in tutte le sue possibili espressioni (blépon pròs poly éde tò kalòn), non può più amarla come farebbe uno schiavo (hósper oikétes), ovvero non può fermarsi ad amare la bellezza che si trova in un’unica cosa (par’hení), e tantomeno quella di un singolo corpo.

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