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sabato, marzo 13, 2004

Nel corpo e nell’anima. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it


Eros è fecondità. Eros non si dà senza un parto di qualcosa.
E dunque c’è una fecondità del corpo e una dell’anima.
Eros partorisce o qualcosa nel corpo e qualcosa nell’anima.
L’uno e l’altro tipo di parto assicurano comunque una forma d’immortalità.
Ci sono - dice Diotima - «uomini fecondi nel corpo» (hoi men egkýmones katà tà sómata), i quali «si rivolgono di più verso le donne» (pròs tàs gynaîkas mâllon trépontai), e attuano il loro amore nel corpo (taúte erotikoì eisin), «credendo (hos oíontai), – mediante la generazione dei figli (dià paidogonías) – di procurarsi immortalità (athanasían porizómenoi)», e, contestualmente, di assicurarsi «ricordo e felicità» (mnémen kaì eudaimonían)» per tutto il tempo a venire.
E poi ci sono quelli «fecondi nell'anima» (hoi dè katà tèn psychén). Costoro partoriscono piuttosto nell’anima (hoì en taîs psychaîs koyoûsin). E quindi concepiscono e generano prevalentemente quelle cose che sono proprie dell’anima.

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