<$BlogRSDUrl$>

lunedì, settembre 15, 2003

Anche dal racconto di Alcibiade si ricava che per Socrate la cosa davvero importante è la «ricerca».
Il pensare filosofico, dunque, non può essere altro che «ricercare», impegno intellettuale a far chiarezza su ciò che avviene in noi e fuori di noi. L'amore della sapienza, il desiderio della sapienza - la filosofia - è appunto ricerca, ricerca del «senso»: del senso delle cose e del senso della nostra esistenza. La «sapienza», pertanto, non può dirsi mai davvero raggiunta. Essa non s'identifica ipso facto con la conoscenza, ma è processo personale che coinvolge tutte le risorse «spirituali» della personalità individuale. Ed è un'avventura che va vissuta con una serietà tale che, in ogni momento, ciò che si «fa» sia coerente con ciò che si «sa», l'«azione» sia espressione adeguata della «conoscenza» acquisita. La filosofia deve tradursi in «saggezza».
Ecco perché la sapienza non è trasmissibile. Socrate ne era tanto convinto che in questo dialogo fa della raffinata ironia su una considerazione espressa, sia pure scherzosamente, da Agatone appena Socrate, posto termine alla solitaria meditazione, entra nella sala dove i convitati ormai stavano pranzando.

«Allora Agatone, che stava sdraiato nell'ultimo posto da solo, disse: «Vieni qua, Socrate! Distenditi vicino a me, in modo che stando a contatto con te, possa godere anch'io di quella sapienza che si è presentata a te mentre stavi nel vestibolo. E chiaro, infatti, che tu l'hai trovata e che la possiedi. Altrimenti prima non ti saresti mosso!».
E Socrate si sedette e rispose: «Sarebbe davvero bello, Agatone, se la sapienza fosse in grado di scorrere dal più pieno al più vuoto di noi, quando ci accostiamo l'uno all'altro, come l'acqua che scorre nelle coppe attraverso un filo di lana da quella più piena a quella più vuota. E se anche per la sapienza fosse così, io apprezzerei molto lo stare sdraiato accanto a te, perché sono convinto che sarei riempito da te di copiosa e bella sapienza. La mia, infatti, sarebbe di poco conto, o anche discutibile, simile a sogno; invece la tua sapienza è splendente e in notevole accrescimento: quella sapienza che ieri l'altro vivamente risplendeva e che si è resa manifesta di fronte a più di trentamila Elleni come testimoni».
E Agatone disse: «Tu ti fai beffe di me, Socrate!».
(«Simposio», 175 c-e)

This page is powered by Blogger. Isn't yours?