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martedì, settembre 16, 2003

A testimonianza dell'importanza che nella Grecia classica si attribuiva al "simposio", è il caso di segnalare che, a conclusione dello scambio di battute tra Agatone e Socrate, lo stesso Agatone fa un importante riferimento al dio del vino: «Del resto, discuteremo fra me e te questa questione della sapienza un po' più avanti, prendendo Dioniso come giudice» («Simposio», 175 e). Di queste cose, insomma, bisogna parlare al momento giusto, nelle circostanze migliori. Quando gli animi saranno resi «leggeri» dal vino.
Ma l'affermazione di Agatone è importante anche per un'altra ragione. Abbiamo anticipato che questo dialogo tratta dell'«eros». E infatti è così. Ma qui Agatone preannuncia che, al momento del "bere", si parlerà di «sapienza» (perì sophías). Platone, come si capisce, enuncia subito il legame che vincola la sapienza all'amore. Come abbiamo anticipato.
Ed eccoci, dunque, al «sym-pótos»: «Dopo che Socrate si fu sdraiato, ed egli e gli altri ebbero cenato, fecero le libagioni, e dopo aver cantato gli inni in onore del dio e dopo aver compiuto gli altri riti consueti, si accinsero a bere» («Simposio», 176 a).
Il passaggio alla fase del bere, come appare evidente, è reso solenne da pratiche rituali e canti di inni.

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