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domenica, febbraio 22, 2004

Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Generare. Ma in quanti sensi si genera?
Certo, generare significa produrre qualcosa che abbia realtà a sé.
Nell’ordine della riproduzione fisica chi genera «lascia (aeì kataleípei) una nuova reltà (héteron néon) al posto di quella vecchia (antì toû palaioû)»: nell’ordine del tempo infatti il figlio sostituisce il genitore.
Ma, a ben vedere, si può anche generare continuamente se stessi. Sia nel corpo, che nello spirito. Anche il questa prospettiva qualcosa di nuovo prende il posto di qualcosa di vecchio che si è lasciato.
E in ogni caso, il generare ha sempre la stessa funzione: sottrarci alla morte. Ed ha sempre lo stesso significato: renderci, in qualche modo immortali.

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