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lunedì, marzo 01, 2004

Studiare! 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Lo studio «salva» la conoscenza (meléte … sózei tèn epistémem) «producendo» in noi un ricordo (mnémen) in luogo di quello che se n'è andato via.
«Producendo», s’è detto. Ovvero, «generando». Dunque - sottolinea Diotima - lo studio fa in modo che, pur mutando, la conoscenza … paia sempre la stessa (tèn autèn dokeîn eînai). E in questo mutamento l’uomo non si senta depauperato, non avverta la deprivazione che avviene con l’ineluttabile «perdita».
Da questo punto di vista, lo studio assicura l’identità dell’individuo, la continuità della sua vita interiore, il superamento del limite, proprio della sua dimensione naturale, che, per tutto, significa perdere e quindi morire!
E appunto in questa maniera «ogni cosa mortale si mette in salvo»!(pân tò thnetòn sózetai)

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