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mercoledì, luglio 21, 2004

Quel che lo rende unico ... 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Socrate non è simile a nessun uomo soprattutto per i suoi discorsi

Eh sì. Di Socrate ci sarebbero molte e altre cose straordinarie (thaumásia) da dire. Cento e più altre ragioni per lodarlo (epainésai).
Alcibiade lo asserisce con semplicità. Ma, come lui stesso rileva, son tutte cose che Socrate ha pur sempre in comune con altri uomini: la temperanza, la fortezza, la saggezza, e pure il coraggio ... In effetti, per far qualche esempio, le qualità oratorie di Pericle si possono - certo! - mettere a paragone con quelle di Nestore o quelle di Antenore. E anche le virtù di Achille, in effetti, non lo caratterizzavano in modo esclusivo.
E allora, c'è qualcosa che è propria, unica di Socrate? C'è una virtù per la quale egli non è simile a nessuno? C'è una qualità che individua e caratterizza a tal punto Socrate che nessuno può essergli messo a confronto?
Alcibiade l'ha trovata. In fondo ne ha fatto cenno proprio all'inizio del suo strano elogio del maestro. I discorsi (hoi lógoi). Questo è ciò che fa di Socrate un essere stra-ordinario, a-normale (tèn atopían). Quanto a discorsi, egli non è simile a nessuno degli uomini, né degli antichi né dei contemporanei (oúte tôn nûn oúte tôn palaiôn). La sua arte del discorrere è cosa degna di ogni meraviglia (toûto áxion pantòs thaúmatos)!

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