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mercoledì, novembre 12, 2003

La metà e l’intero. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Interessante è stato il discorso di Erissimaco sull’amore.
Ma solo quello di Aristofane dà un colpo d’ala al «Simposio». Geniale!
L’Aristofane, «conservatore» in politica, su Eros fa il discorso più «rivoluzionario» che si possa immaginare. L’Aristofane burlone, irridente, sarcastico fustigatore delle novità portate dai Sofisti, fa il discorso più serio che si possa pensare.
L’uomo, quale ora è, non è quel che era in origine. Maschio o femmina, è solo una metà.
L’amore? Ridotto ai termini essenziali è la ricerca di quel che avevamo e che non abbiamo più. La ricerca di un’«interezza» perduta. L’interezza: ecco che cosa sta dietro alla misteriosa ricerca, nell’uomo e nella donna, dell’altro da sé.
Quella di Aristofane e quella di Socrate — Eros è figlio di «Poros» e «Penia» — sono le tesi per cui questo dialogo si ricorda. E quando si pensa a questo dialogo, generalmente son queste due tesi che vengono alla mente.
Già, Aristofane e Socrate. Ma non erano «nemici»?

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