<$BlogRSDUrl$>

lunedì, marzo 15, 2004

Saggezza. E altro. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Ma, gli uomini «fecondi nell’anima», che cosa partoriscono?
Per la donna di Mantinea – di cui Socrate sta riferendo quanto ella gli ha detto – la risposta è facile se si risponde preventivamente ad un’altra domanda: «che cosa, precisamente, conviene all'anima?».
Ecco, non c’è dubbio: all’anima convengono «la saggezza e le altre virtù» (tèn phrónesin kaì tèn állen aretèn).
E dunque gli «amanti secondo l’anima» producono negli altri, appunto, saggezza e virtù.
Del resto lo si sa da sempre: questi proprio sono i beni che generano i poeti (hoi poietaì) e questi sono gli esiti degli inventori (kaì tôn demiourgôn hósoi légontai heuretikoì). I quali – sottolinea Diotima, riferendosi appunto a poeti e inventori – possono essere detti a giusta ragione: «genitori» (pántes gennétores) di saggezza e di tutte le virtù.
Ma – aggiunge – la saggezza (phrónesis) di gran lunga più grande e bellissima (polý dè megíste kaì kallíste) è quella che riguarda l'ordinamento (diakósmesis) delle città (perì tôn póleon) e delle case (kaì oikéseon), e si chiama temperanza (sophrosýne) e giustizia (dikaiosýne).

This page is powered by Blogger. Isn't yours?