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lunedì, gennaio 05, 2004

Eros e … il futuro 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Socrate continua con le precisazioni-spiegazioni.
Certo, aggiunge, può darsi che il ricco dica che desidera la ricchezza, e il sano la sanità! Ma non dobbiamo confondere le cose: in questo caso essi non desiderano ciò che già posseggono. Il sano che affermi di voler esser sano, sta solo dicendo che vorrebbe avere questo bene anche in futuro! Insomma si vuole che le cose che si posseggono al presente rimangano anche in futuro.
Il che significa pur sempre che amore è desiderio di quel che non si possiede. Il ricco, infatti, in tal caso, desidera la ricchezza futura che, per forza di cose, ora non ha! E così il sano. Sicché si potrebbe dire anche che: Eros è «amare ciò che non è ancora a propria disposizione e che ancora non si possiede, ossia desiderare che queste cose ci siano conservate e siano presenti anche in futuro».
Socrate sembra proprio fare dei sofismi. Ma … non sta forse dicendo una cosa importante? L’amore, ossia il desiderio, ha una sua prospezione temporale: si ama sempre … per il futuro. Che la cosa sia o non sia posseduta ora, il desiderio riguarda sempre il dopo, il domani o il dopodomani. Si desidera per il futuro la cosa che in futuro mancherà o potrebbe mancare, e la cui mancanza sarà o sarebbe penosa.

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