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giovedì, novembre 13, 2003

Aristofane e Socrate: una storia senza misteri. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Nelle «Nuvole» il commediografo - lo si è già accennato - ha ridicolizzato Socrate fino all'offesa. Per lui Socrate non solo non aveva nulla di diverso dagli aborriti Sofisti, a cui andava imputato il degrado morale di Atene, ma addirittura era più pericoloso dei vari Protagora e Gorgia.
Socrate, nella rappresentazione di Aristofane, appare un uomo astratto dalla quotidianità, quasi un costruttore di castelli in aria; ma il suo genio è malefico; in effetti è un empio, un vero corruttore del tessuto etico e sociale della città.
Che dire di questo atteggiamento di Aristofane?
Ha prodotto i suoi danni!
L'arte non è «neutra», non è politicamente «neutra». E specialmente l'arte teatrale. Forma le coscienze, determina orientamenti di pensiero. E così è stato anche nel caso di Aristofane.

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