venerdì, dicembre 12, 2003
Della "delicatezza".
A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it
Agatone ha detto di voler fare un vero elogio del dio. Ma il suo occhio è rivolto al mondo degli uomini. Del resto, come potrebbe essere altrimenti?
Naturalmente da quanto detto finora si dovrebbe ricavare che un vero rapporto amoroso potrebbe "scoccare" solo tra giovani. Forse qualcosa di vero c'è. E non sono solo aspetti - per così dire - estetici. Forse solo i giovani - nel discorso di Agatone - possono sfoderare quella disponibilità al cambiamento, quella "generosità" al totale coinvolgimento che richiede un autentico rapporto amoroso.
Certo, questi aspetti non sono esclusivi dei giovani. E quindi si potrebbe pensare che per quel rapporto occorre esser giovani "dentro". Ma nulla del discorso di Agatone autorizza questa interpretazione "estensiva".
In ogni caso, questo discorso è interessante per aggiungere qualche tassello alla conoscenza della natura del rapporto erotico.
Si veda quel che Agatone dice sulla "delicatezza" del dio.
Oltre a esser giovane. Eros è delicato (hapalós). Per celebrare la sua delicatezza ci vorrebbe un poeta della grandezza di Omero.
Agatone, poeta, fa riferimento al grande poeta antico che parlò della delicatezza di Ate in questi termini: «non tocca la terra / ma cammina sulle teste degli uomini».
La delicatezza dunque è quella "leggerezza" ...
Appunto, Eros non cammina per terra. E addirittura - aggiunge Agatone quasi a correggere il grande Omero - neppure sulle teste: son troppo dure. La sua delicatezza merita qualcosa di più morbido. Egli infatti dimora e si muove nel cuore degli uomini e degli dèi (en gàr éthesi kaì psychaîs theôn kaì anthrópon).
E pertanto si sceglie le anime. «Se si imbatte in un'anima che ha un carattere duro, se ne va via», e invece «se incontra una che ha un carattere dolce, vi prende invece dimora».
Ed è tanto più delicato, quanto più morbidi, dolci, sono i caratteri di chi incontra.
Ma che cosa sarà mai davvero la ... delicatezza?
E mail: tortora@unina.it
Agatone ha detto di voler fare un vero elogio del dio. Ma il suo occhio è rivolto al mondo degli uomini. Del resto, come potrebbe essere altrimenti?
Naturalmente da quanto detto finora si dovrebbe ricavare che un vero rapporto amoroso potrebbe "scoccare" solo tra giovani. Forse qualcosa di vero c'è. E non sono solo aspetti - per così dire - estetici. Forse solo i giovani - nel discorso di Agatone - possono sfoderare quella disponibilità al cambiamento, quella "generosità" al totale coinvolgimento che richiede un autentico rapporto amoroso.
Certo, questi aspetti non sono esclusivi dei giovani. E quindi si potrebbe pensare che per quel rapporto occorre esser giovani "dentro". Ma nulla del discorso di Agatone autorizza questa interpretazione "estensiva".
In ogni caso, questo discorso è interessante per aggiungere qualche tassello alla conoscenza della natura del rapporto erotico.
Si veda quel che Agatone dice sulla "delicatezza" del dio.
Oltre a esser giovane. Eros è delicato (hapalós). Per celebrare la sua delicatezza ci vorrebbe un poeta della grandezza di Omero.
Agatone, poeta, fa riferimento al grande poeta antico che parlò della delicatezza di Ate in questi termini: «non tocca la terra / ma cammina sulle teste degli uomini».
La delicatezza dunque è quella "leggerezza" ...
Appunto, Eros non cammina per terra. E addirittura - aggiunge Agatone quasi a correggere il grande Omero - neppure sulle teste: son troppo dure. La sua delicatezza merita qualcosa di più morbido. Egli infatti dimora e si muove nel cuore degli uomini e degli dèi (en gàr éthesi kaì psychaîs theôn kaì anthrópon).
E pertanto si sceglie le anime. «Se si imbatte in un'anima che ha un carattere duro, se ne va via», e invece «se incontra una che ha un carattere dolce, vi prende invece dimora».
Ed è tanto più delicato, quanto più morbidi, dolci, sono i caratteri di chi incontra.
Ma che cosa sarà mai davvero la ... delicatezza?
