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sabato, gennaio 03, 2004

Ma … l’elogio più vero! 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Fedro e gli altri convitati si dicono d’accordo. Che Socrate parli senz'altro nella maniera secondo cui ritiene si debba parlare.
E Socrate, prendendo la parola, comincia col fare il contropelo al discorso di Agatone.
Con un po’ di enfasi, Lèon Robin sottolinea che questo è il punto di svolta: quello in cui la retorica cede il passo alla filosofia, quello in cui la ricerca della verità afferma le sue ragioni contro la ricerca esclusiva della bellezza.
Socrate inizia con un “interrogatorio” di Agatone.
Certo, Platone vuole che Socrate metta in caricatura la tecnica retorica di Agatone. Ma non vuol certo svuotare quel discorso delle cose degne d’attenzione che vi sono espresse. Proprio Platone – è il caso di ricordarlo – fa dire ad Agatone che le cose da lui dette, sì, in parte sono «scherzose», ma in parte son «serie»!
L’intento del personaggio Socrate, dunque, è quello di far emergere, dal dialogo con Agatone, i corretti presupposti concettuali su cui egli - Socrate - costruirà il suo discorso. Un discorso che mira a fissare, sul tema dell’Amore, delle verità che abbiano carattere di universalità, invariabili al mutare dei tempi e delle circostanze.
Egli dunque farà non l’elogio più «bello», ma quello più «vero» possibile.

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