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mercoledì, giugno 09, 2004

Nessuno conosce quest'uomo! 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Alcibiade, ad inizio del suo elogio, ha paragonato Socrate non solo a Marsia ma anche ai Sileni. Egli intende mostrare «quanto sia meravigliosa la potenza che egli ha» (tèn dýnamin hos thaumasían échei). Una potenza che Socrate porta ben nascosta dentro di sé. Appunto, proprio come i Sileni, che le immagini degli dèi le nascondono al loro interno!
No ? dice -, «nessuno di voi conosce quest'uomo» (oudèis hymôn toûton gignóskei). I suoi tesori non sono visibili. Ma io sono in grado di mostrarli. Io vi svelerò chi è davvero costui (egò delóso)!
Ecco, lui è sempre innamorato dei bei giovani (erotikôs diákeitai tôn kalôn): infatti sta sempre attorno a loro (aeì perì toútous estì)! Dunque ama la bellezza e per i belli si strugge d'amore (ekpéplektai). Ma mica lo dice, e certo non lo dà ad intendere: lui ... ignora tutto (aû agnoeî pánta) ... lui ... non sa niente (oudèn oîden)! Insomma all?esterno è una cosa e all?interno ... L?esterno non rivela mai quel che gli avviene all?interno. E questo suo atteggiamento (tò schêma) non è forse da Sileno? Certo che lo è!

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