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mercoledì, maggio 26, 2004

Socrate regge bene il vino! 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

E così Alcibiade procede al rito dell'incoronamento di Socrate. Poi si distende e invita gli amici a non fare gli astemi: «Bisogna bere! Questi sono gli accordi fra noi».
A dire il vero, non c'erano stati veri e propri accordi. E poi i simposianti avevano sospeso la bevuta sbalordidi dal comportamento aggressivo di Alcibiade.
Ma quel che colpisce è il cipiglio autoritario che adotta Alcibiade. Egli non permetterà che ci si astenga dal bere! E per dare veste formale al suo atteggiamento si autoelegge «arbitro del bere» (árchonta hairoûmai tês póseos)fino a che non si sia bevuto a sufficienza. E, in base a questa autorità, sollecita Agatone a far portare dai servi una coppa grande, o meglio «quel vaso per tenere in fresco il vino!». Un vaso da due litri, ch'egli riempie di vino.
Alcibiade fa sul serio. Beve tutto il suo vino e poi comanda che sia servito Socrate. E, al suo inatteso complimento - che Socrate «beve tanto quanto uno gli chiede di bere e non c'è modo che si ubriachi» - anche Socrate beve quanto gli viene versato.

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