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lunedì, maggio 31, 2004

Elogio di Eros, o elogio di Socrate? 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Erissimaco torna alla guida del simposio. Spiega subito ad Alcibiade che tra i convitati si era stabilito che ognuno, a turno, facesse un discorso su Eros. Un elogio: il più bello possibile. E aggiunge che poiché tutti i presenti hanno assolto il loro compito, è giusto che la parola passi proprio a lui, ad Alcibiade.
Alcibiade si schermisce: come potrà competere in discorsi lui, che è tanto ubriaco, con uomini così sobri? E poi lancia la frecciata: e come potrà, egli, elogiare il dio Eros senza scatenare le ire di Socrate? Infatti - spiega - Socrate, che di suo dice sempre il contrario della verità, non gli permetterebbe mai di lodare qualcuno - «è theòn è ántropon» - che non sia lui stesso.
Alla replica infastidita di Socrate, Alcibiade incalza: che Socrate sia sincero, una volta tanto! che lo dica apertamente che non permetterebbe mai che, alla sua presenza, Alcibiade elogiasse qualcuno!

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