Diotima

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Chi ha abituato il suo sguardo alla bellezza, la scorge dovunque. Naturale che colui che ha affinato la sua sensibilità alla bellezza dei corpi, fino al punto di riconoscere nei vari corpi belli un’unica bellezza, è in grado di scorgere la bellezza anche fuori dai corpi.
E infatti il passo ulteriore, nel percorso ascensivo alla verità sulle cose d’amore, sarà l’interesse per le anime belle. E come è accaduto finora, che la fase ulteriore amplia l’area d’osservazione, così, analogamente, la scoperta della bellezza dell’anima consente d’arrivare alla consapevolezza che sempre di un’unica e della stessa bellezza si tratta: sia che la si scorga in un corpo e sia che la si colga in un’anima. E, sempre in analogia, come la scoperta della bellezza in altri corpi ha indotto a considerare piccola cosa la bellezza del singolo corpo amato, così la scoperta della bellezza «spirituale», della bellezza delle anime, induce a considerare piccola cosa la bellezza «fisica», ossia la bellezza dei corpi.