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lunedì, marzo 29, 2004

Corpi belli, discorsi belli. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Come si accennava, per Diotima il tirocinio è lungo. E deve cominciare ben presto. Pertanto occorre che l’iniziando «incominci fin da giovane ad avvicinarsi ai corpi belli». Ad attrarre, naturalmente, non deve essere il corpo in quanto tale, ma la bellezza del corpo. E dunque, anche per dirigersi verso i corpi belli c’è bisogno d’una guida.
E così, se ben guidato, egli si orienterà ad amare «un corpo solo» (henós sómatos erân). Ha bisogno proprio di un unico corpo da amare. Non può disperdere la sua attenzione dirigendola su molti corpi belli! Infatti, solo in quell’unico corpo amato potrà far nascere «discorsi belli» (gennân lógous kaloús), pensieri elevati.
E tuttavia … in queste condizioni arriverà a capire «che la bellezza presente in un corpo», nel corpo da lui amato, è tanto simile – quasi una sorella! (adelphón esti) – alla bellezza che è in un altro corpo. Passaggio importante, questo! Perché la percezione di questa somiglianza consente di cogliere una prima grossa verità: l’unicità della bellezza.


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