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giovedì, gennaio 15, 2004

Ruolo e funzioni 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Per la sua natura intermedia tra mortale e immortale (metaxú thnetoû kaì athánatou) e per la sua funzione di mediazione tra l’eterno e il contingente, ha una sua possibilità e una sua legittimità la mantica (he mantiké). Inoltre il demone consente e garantisce tutta «l'arte sacerdotale» (he tôn hieréon tékne) che riguarda «i sacrifici e le iniziazioni e gli incantesimi»; e persino «tutta quanta la divinazione e la magia» (tèn manteían pâsan kaì goeteían).
La sua funzione è permanente e inestinguibile. Grazie al demone, non solo agli uomini è consentito comunicare col divino, ma anche agli dèi è resa possibile «ogni relazione ed ogni colloquio con gli uomini» (he homilía kaì he diálektos). Anzi, gli dei stanno in contatto con gli uomini in ogni momento: sia quando questi sono desti, sia quando dormono.
Quelli, tra gli uomini, che accolgono in sé la voce del dio e che sono in grado di stabilire una propria comunicazione con lui, sono poi portatori di una sapienza particolare e del tutto diversa dalla sapienza degli uomini comuni. Ci sono infatti degli «uomini demonici» (Platone parla proprio di «daimónios anér») che si differenziano totalmente dagli «uomini volgari» («bánausos anér»). Essi, proprio grazie a quella loro particolare sapienza, hanno poteri del tutto diversi da chi è sapiente, ad esempio, nelle arti o nei mestieri.
E infine – conclude Diotima - «i demoni sono molti e svariati». Eros è solo uno di essi.

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