<$BlogRSDUrl$>

venerdì, gennaio 30, 2004

Amore delle cose belle. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

In fondo, anche la domanda di Diotima, nella sua forma sintetica, è di una sconcertante semplicità. E quasi sempre la sconcertante semplicità è una sconcertante complessità.
Se ne accorge subito Socrate. Il quale, a domanda semplice, dà una risposta semplice, attinta dall’esperienza comune. Quell’esperienza che avverte l’amore come un desiderio di possesso. Chi ama le cose belle – dice Socrate – ama possederle! Desidera che le cose belle diventino sue!
Diotima accoglie la risposta rilanciando: se si desidera che le cose belle diventino proprie, significa che chi le ama trae un beneficio nell’impossessarsene. Ebbene – domanda a Socrate – «che vantaggio avrà colui che venga in possesso delle cose belle?».
Socrate resta di nuovo disorientato.
Che vantaggio si avrà dal possesso delle cose belle?!?
«Io risposi di non avere ancora a mia disposizione una risposta per tale domanda».


Comments: Posta un commento

This page is powered by Blogger. Isn't yours?