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lunedì, dicembre 08, 2003

Nè quantità né qualità. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Continua dunque il dialogo tra Socrate e Agatone.
Quest’ultimo replica che non è il numero, ma la qualità delle persone, che intimorisce: «per chi ha senno, pochi intelligenti fanno più paura di molti stolti»
Socrate, un po’ giocando e un po’ facendo sul serio, risponde che, certo!, se Agatone incontrasse persone sapienti, si preoccuperebbe di loro più di quanto farebbe davanti a una folla. Ma il fatto è che «noi non siamo di quelle persone!». Dunque, questi convitati non possono intimorire.
Ma poi Socrate continua imprimendo una svolta seria al suo intervento.
Egli stima tanto Agatone da esser convinto che la ragione vera del suo eventuale timore starebbe in altro. Agatone proverebbe vergogna solo se avesse la percezione di fare, davanti a un pubblico intelligente — piccolo o grande che sia — «una cosa brutta»! E se questo è vero, allora Agatone deve ammettere, sconfessandosi, che neppure la qualità dei destinatari può procurare timore.
Dunque, non si tratta nè di quantità né di qualità.

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