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giovedì, dicembre 11, 2003

La legge del simile. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Dunque: Eros è il più bello degli dèi, perché è il più giovane.
E resta sempre giovane. Quindi «va sfuggendo in veloce fuga la vecchiaia», la quale, come è noto a tutti, «è molto veloce», e «s'avvicina a noi più presto di quanto dovrebbe».
«Eros la sfugge perché la odia». Non vi si costa neppure da lontano.
Naturalmente «il più giovane degli dèi sta sempre con i giovani». Deve stare. E come potrebbe essere diversamente? C'è un principio codificato in un vecchio proverbio che giustamente dice: «il simile si avvicina sempre al simile» (hómoion homoío aeì pelázei). La sapienza antica non sbaglia.
Facendo riferimento ad episodi, narrati da Esiodo e Parmenide, che di certo non fanno onore agli dèi — reciproci incantesimi, mutue violenze — Agatone sostiene che se Eros avesse avuto il dominio degli dèi, avrebbe regnato tra loro amicizia e pace (philía kaì eiréne).
Addirittura?


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