domenica, novembre 16, 2003
Che ci fa Aristofane lì?
A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it
Nell'«Apologia» Platone, dunque, pur senza nominarlo, chiama in causa Aristofane. Il suo atteggiamento è inequivocabile. Lo accusa di aver sobillato gli Ateniesi contro Socrate.
Perché ora, nel «Simposio» lo pone proprio insieme a Socrate, e gli fa pronunciare quel discorso, così curioso e al tempo stesso così affascinante, che, per il modo in cui vien condotto, appare proprio come un «parlare diverso»?
Su questo aspetto dovremo tornare. Alla fine del resoconto sul discorso del commediografo.
E mail: tortora@unina.it
Nell'«Apologia» Platone, dunque, pur senza nominarlo, chiama in causa Aristofane. Il suo atteggiamento è inequivocabile. Lo accusa di aver sobillato gli Ateniesi contro Socrate.
Perché ora, nel «Simposio» lo pone proprio insieme a Socrate, e gli fa pronunciare quel discorso, così curioso e al tempo stesso così affascinante, che, per il modo in cui vien condotto, appare proprio come un «parlare diverso»?
Su questo aspetto dovremo tornare. Alla fine del resoconto sul discorso del commediografo.
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