mercoledì, ottobre 08, 2003
Ma Eros ... è un dio?
Al seguito dell'«elogio» di Fedro, intervengono altri convitati. Ma è Pausania chi dà subito una prima svolta decisiva al modo di procedere del simposio.
Pausania, a quanto sembra, era l'amante di Agatone, il festeggiato. Nel dialogo «Protagora», 315 d-e, egli appare accompagnato proprio da Agatone presso il letto del sofista Prodico di Ceo. Dice Socrate, che fa il racconto della riunione: «Accanto a lui, sui letti vicini, si trovavano Pausania, del demo di Cerameo, e con Pausania un giovinetto quasi ancora bambino, di ottima indole, come credo, e di bellissimo aspetto. Mi sembrò di udire che il suo nome fosse Agatone, né mi meraviglierei ch'egli fosse l'amato di Pausania».
Nel discorso che fa nel «Simposio» Pausania sembra adottare la forma argomentativa di Isocrate. E qualcuno degli studiosi sospetta che le tesi da lui esposte sull'Amore siano assunte, appunto, da Prodico.
Sta di fatto che Pausania denuncia che, finora, non si è posto in modo corretto l'oggetto dei discorsi.
L'Amore? Certo, se ce ne fosse uno solo, e se esso fosse un dio, meriterebbe ogni elogio. Ma ... è davvero così?
A ben vedere - sostiene - « Eros non è uno solo. E dal momento che non è uno solo, è più giusto stabilire prima quale sia quello che si deve lodare».
Un vero rimescolamento delle carte proprio all'inizio del gioco!
Ma Pausania non gioca a distruggere; vuole semplicemente raddrizzare un percorso che stava prendendo una direzione errata. :«Tenterò io, allora, di risistemare le cose, e di stabilire, innanzi tutto, quale sia l'Eros che va elogiato e, poi, di elogiarlo in modo degno del dio»
Pausania, a quanto sembra, era l'amante di Agatone, il festeggiato. Nel dialogo «Protagora», 315 d-e, egli appare accompagnato proprio da Agatone presso il letto del sofista Prodico di Ceo. Dice Socrate, che fa il racconto della riunione: «Accanto a lui, sui letti vicini, si trovavano Pausania, del demo di Cerameo, e con Pausania un giovinetto quasi ancora bambino, di ottima indole, come credo, e di bellissimo aspetto. Mi sembrò di udire che il suo nome fosse Agatone, né mi meraviglierei ch'egli fosse l'amato di Pausania».
Nel discorso che fa nel «Simposio» Pausania sembra adottare la forma argomentativa di Isocrate. E qualcuno degli studiosi sospetta che le tesi da lui esposte sull'Amore siano assunte, appunto, da Prodico.
Sta di fatto che Pausania denuncia che, finora, non si è posto in modo corretto l'oggetto dei discorsi.
L'Amore? Certo, se ce ne fosse uno solo, e se esso fosse un dio, meriterebbe ogni elogio. Ma ... è davvero così?
A ben vedere - sostiene - « Eros non è uno solo. E dal momento che non è uno solo, è più giusto stabilire prima quale sia quello che si deve lodare».
Un vero rimescolamento delle carte proprio all'inizio del gioco!
Ma Pausania non gioca a distruggere; vuole semplicemente raddrizzare un percorso che stava prendendo una direzione errata. :«Tenterò io, allora, di risistemare le cose, e di stabilire, innanzi tutto, quale sia l'Eros che va elogiato e, poi, di elogiarlo in modo degno del dio»
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