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mercoledì, ottobre 22, 2003

La ricetta del vero amore (secondo Pausania!). 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Amore e virtù.
Questo il passo.
«Occorre, dunque, che queste due leggi (nómoi), quella sull'amore per i ragazzi (perì tèn paiderastían) e quella che riguarda l'amore per la sapienza e ogni altra virtù (perì tèn philosophían te kaì tèn állen aretén), convergano al medesimo scopo, se si vuole che risulti una cosa bella che l'amato conceda i propri favori all'amante. Infatti, quando l'amante e il ragazzo amato mirano al medesimo scopo (eis tò autò élthosin), l'uno e l'altro con la propria norma, il primo col servire al giovane che gli ha corrisposto l'amore in qualsiasi cosa sia giusto servire, il secondo invece, prestando assistenza a chi lo rende sapiente e buono in qualsiasi cosa sia giusto prestargli assistenza, e l'uno essendo veramente capace dl condurre il giovane alla saggezza (eis phrónesin) e ad ogni altra virtù e l'altro essendo bisognoso di lui per essere educato per acquistare ogni altra forma di sapienza (tèn állen sophían): ebbene, allora, in quanto queste norme giungono ad un medesimo scopo, in questo caso soltanto è bello che il giovane amato conceda i propri favori all'amante, mentre in tutti gli altri casi non è affatto bello».

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