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giovedì, ottobre 30, 2003

Erissimaco: Eros cosmico. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Platone, che col discorso di Pausania ha "allargato" la prospettiva di Fedro, ora, con quello di Erissimaco, amplia l'orizzonte del discorso di Pausania.
Per Erissimaco, «Pausania ha incominciato bene il suo discorso». Sì effettivamente gli Amori sono due. «La distinzione è esatta». Si può parlare tranquillamente di un «duplice Eros» (diploûn tòn Érota).
Tuttavia, perché pensare l'Eros solo relativamente agli uomini? Se ben si guarda «i due amori sono presenti per natura in tutte le cose». Ma proprio in tutte. Al punto che si può parlare di una dimensione cosmica dell'Eros. Dunque, il discorso di Pausania va portato a compimento.
Eros, insomma agisce in tutte le cose, in tutte le cose esistenti: minerali, vegetali o animali che siano. «Credo di averlo capito - dice Erissimaco - proprio attraverso la medicina, che è la nostra arte».
Anzi Eros «si estende sia sulle cose umane sia quelle divine» (kaì kat'anthrópina kaì katà theîa prágmata).
Dunque è per questa sua dimensione cosmica, per questa sua diffusione universale, che Eros, il duplice, va lodato come «un dio grande e meraviglioso».

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