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domenica, ottobre 19, 2003

Corpo o anima? Qui il discrimine. 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

La verità è che – come si è detto – per Pausania il rapporto d'amore, in sé e per sé, non è cosa né bella né brutta: «è bella se è fatta in maniera bella e brutta se è fatta in maniera brutta».
E dunque c'è un modo bello e uno brutto sia per l'amante che per l'amato.
Quanto all'amato: se il giovane concede i propri favori ad un uomo malvagio e in modo malvagio, allora è amore volgare; se li concede invece ad un uomo nobile e in modo bello, allora è amore celeste.
Quanto all'amante: è «malvagio» chi ama il corpo più dell'anima; si tratta di amore vogare; di un tale uomo il giovane non dovrebbe fidarsi perché, come amante, non può essere che incostante; infatti è innamorato di una cosa incostante; ogni corpo sfiorisce e quando la bellezza del corpo dell’amato comincia a dileguarsi, colui che s'è innamorato del corpo s'allontana «violando tutti i suoi discorsi e le sue promesse». Diverso il caso di chi s'innamora dell’anima: «chi è amante di un carattere buono, resta innamorato per tutta la vita, perché si è unito ad una cosa che rimane costante».

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