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lunedì, ottobre 13, 2003

Bellezza o intelligenza? 

A cura di Giuseppe Tortora.
E mail: tortora@unina.it

Nell'Eros volgare - nato dall'Afrodite che partecipa della doppia natura maschile e femminile - non c'è preferenza sessuale. A muovere è solo il desiderio di un corpo "bello", sia esso, appunto, maschile o femminile.
Nell'Eros celeste - nato dall'Afrodite senza madre, generata dal solo Urano - l'uomo invece s'innamora del giovinetto perché attratto dalla sua forza giovanile e dalla sua intelligenza vergine e disposta a maturare. E poiché è un amore che non nasce dal desiderio del corpo, dal bisogno di trarne piacere, egli lo ama in modo ponderato, secondo misura, e in vista d'un progetto. E proprio perché non nasce dall'attenzione al corpo dell'amato, il suo amore sarà stabile e duraturo, nel segno della piena condivisione.
«Infatti - dice Pausania - non si innamorano dei ragazzi se non quando costoro incominciano ad avere intelligenza, e questo si accompagna al momento in cui mettono la barba. E sono convinto che quelli che incominciano ad amare i giovani a questa età sono pronti a passare tutta la vita con l'amato e a viverla insieme con lui».
Nella visione di Pausania si tratta davvero di un amore nobile. Sono estranei a questo amore la doppiezza e l'inganno tipici di chi s'approccia al giovane solo per la sua bellezza fisica. E di certo non manca chi "abborda" il giovanetto «quando è ancora privo di senno», ancora inesperto della vita, per ottenerne i favori, e poi, quando un nuovo astro compare all'orizzonte, «beffandosi di lui» lo abbandona, «gli volge le spalle per passare all'amore di altri».

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